martedì 17 giugno 2014

Telefilo Weekly II

Pochi cambiamenti questa settimana e in effetti due soli grandi eventi degni di nota. In ogni caso questa settimana ho visto: 
(Attenzione: questo post contiene spoiler pesanti e un linguaggio forte, grazie!)

Modern Family: chi l’ha detto che la quinta stagione era moscia?? Le risate sono sempre assicurate e trattenersi dal divorare tutti gli episodi in un colpo solo è sempre dura. Menzione speciale per la piccola Lily e la sua cattiveria genuina che solo i bambini hanno, adoriamola!

Da Vinci’s Demons 2x04: sono certo che una volta che Leonardo arriverà in America (lo so suona strano anche a me scrivere un tale anacronismo storico) risolleverà quella che è una stagione lenta, mooolto lenta.

Orange is the new black: sempre più coinvolgente; dico solo una parola: “Gallina”.

Undateable 1x05: mi sembrava troppo bello che già al quarto episodio entrambi i protagonisti avessero trovato l’ammmore. Diffidare sempre degli episodi che iniziano con “tutti felici e contenti!”. Sono certo che questa piccola comedy regalerà ancora grandi risate.

Rizzoli & Isles 4: ho finito la quarta stagione e devo dire che mi ha piuttosto deluso. A parte il fatto che la mancanza di Frost (l’attore si è suicidato durante le riprese lo scorso agosto) è stata liquidata con un “è in ferie”, ma poi anche il finale è stato piuttosto ordinario, con un solo colpo di scena che però si capiva fin dall’inizio della puntata (prestate sempre attenzione ai dettagli, come una donna con delle “nausee” a caso). Mi mancano i finali sconvolgenti delle precedenti stagioni e in generale tutta la stagione è stata sotto tono, con casi alle volte davvero banali ed evidenti.

Penny Dreadful 1x06: dopo il lungo flashback dello scorso episodio (che ci aveva regalato una grande interpretazione di Eva Green), si torna agli eventi presenti. Ecco parlare di eventi in PD è sempre relativo dato che succederanno tre cose in 50 minuti di episodio ogni volta, ma come detto la settimana scorsa è questa la struttura della serie e in un certo senso funziona. La mia unica perplessità è stato il fatto che nessuno si è degnato di spiegare la notte lussuriosa (o così pare essere stata) tra Dorian Grey e Ethan Chandler, considerando che entrambi amano-mirano a due donne. Nessuno ne ha più parlato, non è stato nemmeno citato nel Previously. E’ stata una scena a caso giusto perché nei canali via cavo una scena di sesso gay è sempre ben vista? Attendiamo delucidazioni future. Per il resto tutto ok, finalmente dopo 5 episodi qualcuno ha usato la parola “vampiro” come se fosse una gran rivelazione. Mah.

Doctor Who 7x08: se c’è una costante nelle stagioni di DW (soprattutto nell’era di Russell T. Davies) è l’episodio in cui il Dottore e la sua compagna del momento si ritrovano in un posto chiuso, con un gruppo di persone e un mostro assassino che uno alla volta li uccide tutti, finché non restano lui lei e a volte qualcun altro. Una fortuna che neanche Jessica Fletcher! Non vado pazzo per questo tipo di episodi, ma capisco che non si possono avere solo puntate spettacolari in cui il Dottore salva l’universo in modo assurdo. Mi avvicino sempre più alla fine e la cosa mi fa star male. Ve lo dico, il tredicesimo Dottore non mi piace, è vecchio! (..e fu così che l’anno dopo appese il poster in camera e si iscrisse al fan club di Peter Capaldi).

Passiamo ora ai due eventi seriali che hanno segnato, in modi anche piuttosto pesanti, la mia settimana da telefilo:

In The Flesh 1: Diversi siti consigliavano di recuperare questa serie inglese dato il periodo di magra. Spinto dalla curiosità alla fine ho deciso di vederla e quasi per caso venerdì sera alle 22 ho iniziato il primo episodio. La prima stagione è composta da 3 episodi da 56 minuti ognuno. Ovviamente l’ho finita tutta quella stessa sera!
 Per chi non la conoscesse, si parla di un mondo post apocalittico (genere ormai più che sputtanato) dopo l’attacco degli zombie (idem con patate). Quindi che senso ha vederlo vi chiederete? La peculiarità di questa serie è il fatto che hanno creato una specie di cura, per cui gli zombie possono ritornare ad avere le loro menti e ricordi di quando erano in vita. Non sono molto chiari i meccanismi per cui è avvenuto quello che viene chiamato il giorno del “Risveglio”, ma da quello che ho capito tutte le persone morte nel 2009 si sono risvegliate in quella condizione, iniziando a mangiare gli umani finché non li hanno uccisi-portati in “rehab” (altra variante il loro morso non trasforma in zombie). Insomma un po’ un mistero, ma non è questo il punto.
La serie gira intorno a Kieren, un giovane ragazzo zombie (risvegliatosi dopo essersi suicidato) che dopo anni di medicine e terapie viene riportato a casa dai suoi genitori in uno sperduto villaggio inglese. Peccato che sia un posto dove odiano gli zombie e nessuno crede al loro rinserimento. Lo so cosa state pensando: “Allora scusa cambiassero città!”. No! Loro restano tranquilli nella loro casa nascondendo il ritorno del ragazzo (in tutto ciò la sorella minore è nel gruppo che va a caccia di zombie, giusto per dare un po’ di pepe in più!). In realtà questa è solo la premessa per spiegare le dinamiche sociali che si vengono a creare in questo posto. Pian piano si scopre che Kieren si era suicidato dopo che il suo migliore amico era morto in guerra e non serve un genio per capire (sebbene mai nessuno lo dica o mostri esplicitamente) che tra lui e il suo amico c’era ben più che una forte amicizia. Ma in paesino del genere secondo voi si poteva vivere la propria sessualità apertamente? E ora che lui è uno zombie le cose non fanno che peggiorare.
Questo telefilm regala momenti forti e riflessivi, fino al finale di stagione che mi ha colpito come un macigno. Ho trattenuto a stento le lacrime e ho avuto una sensazione di tristezza interiore per tutta la notte. Scordatevi l’happy ending, il mondo fa schifo ed è tutto ingiusto! Non ho ancora avuto il coraggio di iniziare la seconda stagione, ma non so quando me la sentirò davvero di vederla. Non vi resta che iniziarla, perché davvero merita..vi uccide da dentro, ma merita!


Game of Thrones 4x10: ho sentito alla radio tempo fa che esiste una sindrome o qualcosa del genere che colpisce le persone dopo un finale di stagione o peggio di serie, un disagio fisico proprio. Con In The Flesh l’ho avvertito perfettamente, con GoT un po’ meno.
Dopo 4 stagioni siamo abituati a vedere un finale abbastanza tranquillo in cui più che altro ci si riprende dai fatti del “NONO episodio” e che rimescola le carte in tavola concludendo certe situazioni aperte durante i primi episodi per crearne di nuove. Questa stagione ha avuto diversi momenti forti, mi piace pensarla come la “stagione delle morti giuste” dato che diversi cattivi finalmente hanno tirato le cuoia mentre i personaggi a cui ci siamo affezionati hanno salvato la pelle (almeno per ora).
Spero che arriverà prima o poi il momento in cui la faccenda dei non-morti con gli occhi blu sia spiegata (o quanto meno mostrata per più di 2 minuti), insieme alla missione (che continuo ad ignorare) di Brandon Stark presumendo che le due cose siano collegate. Immagino che a un certo punto le lotte stupide tra i sette regni e i cinque re finiranno (soprattutto perché non c’è rimasto quasi nessuno vivo) e tutti si preoccupino di cosa c’è oltre la Barriera (Winter is Coming sì, ma ci sta mettendo una vita ad arrivare!). L’unico che sembra essersene accorto, e non mi spiego come mai, è Stannis Baratheon che dopo una stagione in cui non ha fatto nulla, ma davvero nulla, è sbucato dal nulla con un esercito, salvando il culo a Jon Snow che aveva una gran voglia di morire, ora che la sua rossa preferita è morta per mano di un bimbo.
Ad Approdo del Re, che teoricamente è il posto che tutti aspirano a governare (ma non si sa bene per quale motivo dato che porta una sfiga che levati!), dopo averci provato in tutte le maniere, nessuno è riuscito ad uccidere Tyron (e di questo sono profondamente grato) anzi è riuscito a scappare lasciando pure una scia di cadaveri (sicuramente la parte più bella del finale, quando si vendica sulle due persone che lo hanno fatto più soffrire. Dico solo una cosa: scena del bagno. Capolavoro, Oscar SUBITO!). Tyron ti amiamo e devi vivere!!
La cara Daenerys a questo giro ha annoiato abbastanza, non ha fatto praticamente nulla e per quello che ha fatto ha creato più casini di prima. Inoltre l’idea di rinchiudere i suoi draghi è stata stupida e le si rivolterà contro (senza contare che ne manca uno che non si sa dove sia, tra un po’ risbucherà alla Barriera!).
Altra parte nonsense Arya e le sue avventure. Dopo 3 stagioni che vaga in giro senza mai arrivare da nessuna parte, finalmente si trova a casa della zia (dove tra l’altro ce la sorella che diventerà un puttanone numero uno il prossimo anno..e scusate il francesismo!) ma scoperto che è morta si fa una risata e prende e se ne va (?), il tutto insieme al Mastino in quel rapporto padre-figlia, allieva-maestro, mercenario-ostaggio che non mi ha mai preso molto. Poi alla fine incontra (miracolosamente) Brienne e quel simpaticone di Pod e, al posto di andare con loro e salvarsi, scappa e lascia moribondo il suo amichetto (senza parlare dell’ansia che mi saliva mentre lui e Brienne combattevano non si sa per quale motivo, terrorizzato all’idea che lei venisse uccisa. Io l’ho detto, voglio uno spin-off con le avventure di Brienne e Pod in giro per il mondo, il duo comico più bello degli ultimi anni!!). Concludendo con quella mocciosa che prende una nave non si sa per dove. Ma perché?????
Una stagione di alti e bassi insomma, ma GoT resta comunque una grandissima serie tv di alta qualità, premiata sempre più dai record di ascolti non a caso. All’anno prossimo!!

Ero convinto che stavolta avrei scritto poco, giuro! Ok vado a nanna, alla prossima settimana!



Vostro David

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