mercoledì 27 luglio 2011

Captain America - due parole



Non voglio soffermarmi molto su questo film, ma non voglio neanche lasciarlo passare senza dire nulla.
Gli ingredienti dei classici Marvel ci sono tutti come sempre: supereroe, supercattivo, donzella tosta che si innamora del supereroe, qualche aiutante qua e là, scontri, effetti visivi notevoli, risate.
Ma tutto ciò è ben diluito con fattori nuovi, prima di tutto l’ambientazione: la seconda guerra mondiale. Rende le cose meno distaccate dalla realtà (anche se la solita dose di assurdità non manca); è un elemento che mi ha particolarmente colpito.

Come tutti i primi film di supereroi, la prima parte è dedicata alla creazione dell’eroe (forse un pochettino troppo lunga), per poi passare all’azione vera e propria che non delude mai, occhi e cuore. Anche se in questo caso l’effetto visivo più interessante (e anche un po’ inquietante) è stato il “ridimensionamento” del fisico di Chris Evans (alias Capitan America, perfetto per il ruolo) che per l’occasione è stato inizialmente rimpicciolito, con risultati impressionanti. Ma fan dell’ex Torcia (dei Fantastici 4 N.d.R.) non vi preoccupate, perché dopo la “trasformazione” gli addominali del bel Chris si faranno vedere, più pompati che mai!

Non dimentichiamoci però che questa pellicola è solo una tappa di quel percorso che ormai da anni sta attraversando la Marvel (non a caso il sottotitolo italiano è Il Primo Vendicatore!). I fan della serie (me incluso) sono in trepida attesa del film de I Vendicatori, in cui Capitan America si unirà (nel film capirete come) agli altri eroi che già conosciamo: Iron Man, Hulk, Thor più altre new entry. E se la cosa potrebbe preoccupare qualcuno (troppa gente, troppa carne al fuoco), non temete, perché ho piena fiducia nel regista che si sta occupando proprio ora della pellicola, il grande, il magnifico, Joss Whedon (creatore di Buffy se qualche mentecatto ancora non lo sapesse).

Consigliato? Sì, per i fan (ma anche non) del genere. E mi raccomando, restate in sala fino alla fine del film! Dopo i titoli di coda (come sempre nei film Marvel) c’è una chicca davvero, ma davvero imperdibile!!

Vostro David

giovedì 14 luglio 2011

Harry Potter - Una Saga da non dimenticare

(* leggete solo se avete visto tutti i film..non voglio lamenti di SPOILER*)


Tutto è iniziato con un caro vecchietto barbuto che assorbiva le luci di lampioni con uno strano marchingegno..è finita con tre amici, ormai invecchiati, che salutano i loro figli che prendono un treno verso la loro nuova scuola. Tra questi due momenti sono passati tanti anni, tante avventure, tante emozioni belle e brutte. Ora che è tutto finito non si può certo negare che la Saga di Harry Potter abbia accompagnato un’ intera generazione, colpendone anche altre più grandi o più piccine. Mi sento davvero fortunato a far parte di quella generazione che è letteralmente cresciuta con la Saga. Avevo 11 anni quando Harry, compiendo 11 anni, ha scoperto di essere un mago; era il primo film. Col tempo ho recuperato i vari libri e seguito i successivi film, per tutta l’adolescenza, e ora a quasi 21 anni la storia si conclude con loro e me ormai maturi. E’ una cosa che lascia il segno. Non la dimenticherò mai! E poi ci sono sempre i libri e i dvd (o VHS per i primi 3 film XD) che posso sempre riprendere e tornare con la mente a quei tempi.

Per l’uscita del film ho organizzato una vera e propria Harry Potter Week (i miei followers di Twitter lo sanno bene poveretti) in cui ogni giorno spendevo qualche ora a tema HP: ho riletto l’ultimo libro, ho rivisto il 5° il 6° e il 7°  film, ho visto i trailer di tutti i film (notando il modo in cui sono cresciuti i protagonisti!), video vari con interviste, premiere e quant’altro. Ho notato (sempre da Twitter) che non ero l’unico a pensarci. Per molti è stata un po’ una Harry Potter Week, a dimostrazione che in moltissimi portano nel cuore il caro maghetto.

Comunque tralasciando queste mie esperienze, parliamo più seriamente della Saga.
Una mia opinione generale sulle trasposizioni la potete ritrovare nella mia recensione di Harry Potter e i Doni della Morte Parte 1.



Su questa Parte 2 che dire?! E’ stato sicuramente un bel film, avente i pregi e i difetti soliti (alcune modifiche, alcuni tagli, alcune aggiunte rispetto al libro, che ho anche apprezzato devo dire!), ma indubbiamente la sensazione per tutto il tempo è quella che stiamo arrivando alla fine! Il buio finale che sembra durare un’eternità, prima che compaia il nome del regista David Yates e inizino i titoli di coda, è molto emblematico. Un punto fermo, il The End che rende onore ad una Saga indimenticabile.
Questo film verrà ricordato sicuramente per la lunga battaglia finale, fino allo spettacolare scontro decisivo fra Harry e Voldemort (me lo sono goduto bene con il 3D che è stato buono, pur essendo una riconversione). Ma non solo! Quando sono stati fedeli alla storia scritta dalla Rowling, sono stati molto bravi, ho rivisto con i miei occhi le scene che avevo letto e amato: la fuga dalla Gringott sul dorso del malsano drago, i ricordi di Piton, la “morte” di Harry e il suo incontro con Silente (che, non per essere blasfemi, sembrava un dio quando si è presentato ad Harry con quella luce paradisiaca alle spalle XD). Per non parlare della scena finale, i famosi 19 anni dopo. Complimenti davvero ai truccatori che, come sempre nella Saga, hanno dimostrato la loro bravura (a parte i capelli di Ginny che erano inquietati!). E poi l’inquadratura conclusiva con i tre protagonisti rappresenta appieno quelle emozioni, l’amore e l’amicizia, che sono sempre stati il punto forte della Saga..

Facendo un riepilogo dei vari film posso dirvi che quanto a storia, i miei preferiti sono il primo, il quarto e il sesto, anche il terzo e questi ultimi due non sono affatto male, il secondo e (soprattutto) il quinto sono quelli che ho amato meno (per la storia in sé, non solo per la trasposizione cinematografica).
Diciamo che con Harry c’è sempre stato un rapporto di odio-amore, a volte avrei voluto prenderlo a sberle, altre appoggiarlo nelle sue avventure.
L’evoluzione del rapporto fra Hermione e Ron resterà sempre un elemento bellissimo: i loro litigi, le prese in giro, l’essere gelosi e il tanto atteso bacio finale.
Il mio personaggio preferito penso sia Hermione, la straordinaria strega che dalla prerfettina del primo anno è diventata una donna tosta e in gamba. Certo anche Silente è stato un grande, anche se, dopo le ultime scoperte sulla sua vita, abbiamo capito che non era l’uomo perfetto che tutti pensavano fosse (in effetti potrebbe essere questa una pecca degli ultimi film, la storia di Silente e della sua famiglia non è spiegata per bene, non si capisce neanche come Silente abbia la bacchetta di Sambuco e il suo rapporto con Grindelwald, che a quanto pare faceva del grande mago un gay non dichiarato).
Una cosa che resterà impressa saranno anche le morti, piuttosto traumatico come elemento, ma infondo in una battaglia fra bene e male di certo non potevano sopravvivere tutti. A loro modo tutte sono state dolorose: Cedric Diggory, Sirius poi Silente (quello è stato un grande trauma!), Malocchio, Fred, Lupin e Tonks (che lasciano un figlio di cui si accenna solo nei film, mentre nel finale del libro ha un legame profondo con la famiglia di Harry), per non parlare di Edwige e Dobby, le morti più inaspettate e forse per questo le più tristi. Tutti grandi personaggi a cui ci siamo affezionati (e che abbiamo pianto come se fossero reali!) e che non dimenticheremo mai!

Un elemento che ho apprezzato molto della Saga è stata la fedeltà fra un film e l’altro. I luoghi di Hogwarts sono stati mantenuti quasi tutti nel corso degli anni (ora i set sono diventati come un museo da visitare. Devo assolutamente andarci!), sebbene si siano alternati diversi registi.
Chris Columbus con i suoi Harry Potter e la pietra filosofale e Harry Potter e la camera dei segreti ha creato le prime immagini (e suoni) alla storia scritta da J.K. Rowling, scegliendo un cast perfetto che si è mantenuto fino alla fine (a parte il suo Silente interpretato da Richard Harris che sfortunatamente è morto prima del terzo film, sostituito poi da Michael Gambon).
Anche Alfonso Cuaron è stato un ottimo regista, il suo Harry Potter e il prigioniero di Azkaban è stato forse il film più diverso, ha portato un’atmosfera più oscura come la storia chiedeva, con tecniche e accorgimenti che fanno di questo episodio un piccolo gioiellino della cinematografia.
Mike Newell si è occupato di Harry Potter e il Calice di Fuoco, ricostruendo un eccellente Torneo Tre Maghi, anche se forse è stato con questo capitolo che le differenze fra libri e film si sono iniziate a fare più nette (dovute sicuramente anche alla mole dei libri sempre più grandi).
Poi è arrivato David Yates, regista degli ultimi quattro film. Visivamente sono i migliori non c’è dubbio (anche gli aumenti di budget e la già solida base hanno contribuito), ma sono moltissime le “licenze poetiche” che si è preso,con Harry Potter e l’Ordine della Fenice è stato decisamente poco fedele (anche perché non è stato il solito sceneggiatore, Steve Kloves, a scriverlo). Con Harry Potter e il Principe Mezzosangue ha fatto un buon lavoro. Sapendo che la parte finale era decisamente triste, ha ideato un contrappeso interessante nella prima parte del film, molto più comica di qualsiasi episodio precedente (anche se momenti divertenti ci sono in tutti i film).
Quanto a  Harry Potter e i Doni della Morte Parte 1 e 2, penso di averne già ampiamente parlato.



Il mondo creato dalla Rowling è grandioso, potrebbe scriverci altre decine di storie su trovando sempre qualcosa di cui parlare. Non è solo la storia del bambino che è sopravvissuto, è la storia di un mondo pieno di magia (buona o oscura), di una vera e propria società con i suoi riti e la sua mentalità: Le bacchette da Olivander, la Gringott banca dei folletti, i 7 anni alla scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, l’appartenenza ad una certa Casa in base alle proprie caratteristiche, le visite a Hogsmeade con i dolci di Mielandia e la Stamberga Strillante, le leggende su fantasmi e luoghi segreti, il Torneo Tre Maghi…
Senza dimenticare le creature affascinanti di cui questo mondo è popolato: Elfi Domestici con grandi poteri ma costretti a servire famiglie di maghi finché non viene donato loro un indumento, Ippogrifi forti e orgogliosi, Unicorni il cui sangue dona l’immortalità, Centauri saggi e guerrieri, Ragni enormi, Draghi maestosi e pericolosi, Giganti forti ma stupidi, Basilischi che uccidono con il solo sguardo, potrei continuare per ore..
Staremo a vedere se con il nuovo progetto interattivo Pottermore potremo ritrovare questo posto meraviglioso e incantato.



Non mi stancherei mai di parlare di questa Saga, analizzerei minuto per minuto, riga per riga, ma è giunto il momento di concludere. E’ giusto che questa straordinaria storia sia finita. La tramanderemo alle future generazioni, Harry Potter non scomparirà da un giorno all’altro. Ha coinvolto milioni di lettori (mi raccomando giovani, leggete!!) e spettatori in tutto il mondo, ha creato un business che ha portato miliardi alla Rowling e alla Warner Bros che per prima ha creduto in questa avventura, non con pochi rischi.

Continueremo a sognare per sempre quel binario 9 ¾ con l' infantile e segreta speranza che un giorno anche noi potremo ricevere la lettera dal gufo e salire su quel treno per portarci in quel magico, folle, meraviglioso mondo non solo di magia, ma di amore e amicizia.



Vostro David

domenica 3 luglio 2011

Transformers 3 - recensione



Ok sì la storia è sempre quella, robot enormi buoni e cattivi che si combattono sulla Terra facendo un sacco di danni e l’esito è ovviamente positivo, e sì la modella di turno (bionda stavolta) è praticamente l’unica presenza femminile del film (oltre ad una burocrate acida) in perfetto stile misogino alla Michael Bay (il regista), e sì Sam (Shia LeBeouf) corre e urla per tutto il film (avrà urlato “OPTIMUS” una decina di volte credo)..c’è tutto questo, come sempre nei film della serie, ma il risultato è comunque fantastico o per essere più giovanili..fighissimo!!

In effetti riassumere così la trama di questo terzo film è decisamente riduttivo e ingiusto, se c’è una cosa notevole della pellicola è la storia. E' vero che si finisce sempre con quegli scontri allucinanti tra robot dove non ci si capisce un tubo (e l'atmosfera apocalittica è molto più forte dei primi due film), ma il messaggio che trasmette, lottare per la libertà, non è affatto banale o sorpassato (ma non è questo il luogo per fare della becera politica).
Anche la funzione dei vari personaggi (compresa la nuova fiamma del protagonista sorprendentemente!) è più particolareggiata e utile (cosa che non si poteva dire del secondo film, anche se non sono tra i molti che lo hanno detestato) e oltre alla solita scarica di adrenalina ci sono altre emozioni che arrivano allo spettatore, come la tristezza (stavo per piangere in un punto) o l’allegria (certe scene fanno troppo ridere!). Insomma è evidente che le critiche sul secondo capitolo sono state recepite e gli sceneggiatori si sono impegnati a questo giro.

Ovviamente il punto forte restano gli effetti speciali; i film di Transformers sono fatti per far godere gli occhi prima di tutto. Avrò pensato almeno una ventina di volte “Come cavolo hanno fatto a fare questa scena??” quindi i complimenti sono d’obbligo! Inoltre ho scelto di vederlo in 3D, visto che assicuravano una prestazione eccellente dato che Bay odia il 3D fatto giusto per, e in effetti non è male, forse mi aspettavo qualcosa in più date le premesse, ma ho visto 3D molto peggiori. E' evidente che le tecnologie della stereoscopica stiano migliorando, per i combattimenti tra robot l’effetto sarebbe risultato inguardabile con il 3D di un annetto fa, ora invece si riesce a vedere limpidamente ogni ingranaggio in ogni scena, anche se l’effetto confusione resta (ma quello è un elemento tipico di Transformers c’è poco da fare).

Gli esseri umani con i relativi attori questa volta hanno un ruolo più rilevante, come dicevo prima. Shia si sarà anche stufato di fare certi film (recentemente ha confermato che non intende fare un quarto episodio) ma il suo Sam è sempre ottimo. La stangona di turno, Rosie Huntington-Whiteley, oltre ai suoi momenti da donna-oggetto (la prima inquadratura che la riguarda è sul fondoschiena per farvi capire) ha anche un paio di scene in cui recita seriamente (senza esagerare ovvio, si tratta pur sempre di un film di Michael Bay). Per il resto sono da segnalare i due simpatici genitori di Sam che fanno fare tante risate e Patrick Dempsey che lascia bisturi e camici (e dopo l’ottava stagione lascerà anche Grey’s Anatomy) per interpretare finalmente qualcosa di nuovo. Il resto del cast effettivamente fa poco, a volte i robot coinvolgono di più (Bumblebee è troppo dolce!).
Volente o nolente questo film verrà ricordato anche per la serie di teorie e rumors che hanno accompagnato l’abbandono di Megan Fox dal cast poche settimane prima dell’inizio delle riprese, ma a dir la verità la sua mancanza si sente ben poco, solo qualche battutina nel film spiega perché non la vediamo. Nessuno si vestirà a lutto per questo ecco.

Consigliato? Sì. Non aspettatevi di vedere un film d’autore di quelli impegnati (e anche piuttosto pallosi) ovviamente, però è un buon modo per passare qualche ora. Effettivamente il finale (e qui non credo di fare molti spoiler) lascia un po’ perplessi, o quantomeno rileva che potrebbe non essere necessariamente l’ultimo film della serie, ma di questo vedremo più avanti (anche se non sento la necessità di altri sequel, ha fatto il suo tempo ormai!).

Vostro David