martedì 17 luglio 2012

Biancaneve (“Volume 2”) - Biancaneve e il Cacciatore


Pochi mesi fa parlavamo della prima versione di quest’anno di questa classicissima favola (senza contare la versione della serie Once Upon A Time!), ed eccoci ora a parlare del secondo riadattamento, Biancaneve e il Cacciatore.



Sempre evidente la volontà di fare qualcosa di nuovo e diverso (magari prendere soggetti originali non richiederebbe tutte queste energie, ma lasciamo stare..), pur mantenendo certe costanti (la descrizione della protagonista, la strega cattiva e il suo specchio, il cacciatore e il principe, i nani e la mela). Ma a parte questi aspetti, è indubbio che questa sia la versione più innovativa di Biancaneve. Già i toni cupi, che tendono più ai Fratelli Grimm che alla Disney, ci fanno capire che la storia sarà alterata nei dettagli. Non ci si aspetta certo che Biancaneve da emblema della purezza diventi una combattente con tanto di armatura (cosa che ha evidenti controsensi all’interno del film stesso), né del racconto del passato della strega cattiva che quasi ci fa tifare per lei. Ma la cosa più particolare e inaspettata è la figura del Cacciatore che in questo caso diventa molto rilevante (tanto da spodestare i nani nel titolo). Nel viaggio per salvare il suo regno e arrivare al “principe azzurro” (che però è figlio di un duca e conosce Bianca dall’infanzia) la protagonista è affiancata per tutto il tempo da questo burbero cacciatore, Eric (per scoprire il nome l’ho dovuto cercare su Wikipedia perché nel film viene chiamato sempre “Cacciatore”). L’aspetto più assurdo è che questa vicinanza porta lo spettatore ad appassionarsi a questa improbabile coppia (anche per il fatto che invece il “principe” è alquanto inutile e insipido). E qui mi sembra che si finisca per lo stravolgere la storia un po’ troppo. Ma a quanto pare la cosa è voluta perché il finale lascia un po’ di dubbi, che evidentemente dovranno aspettare un seguito (sì, ci sarà un sequel...sempre più assurdo!) per essere chiariti. La cosa mi lascia un po’ interdetto, ma staremo a vedere!

La qualità migliore del film è comunque l’aspetto visivo. I colori freddi e scuri dell’imponente castello della strega o della foresta oscura, in contrasto con il mondo naturale, caldo e luminoso delle creature incantate è solo uno degli esempi di questo lungometraggio che ne fanno apprezzare la fotografia. Gli effetti speciali non mancano, in particolare le già citate creaturine magiche (tra fate bruttine, orchi enormi e mistici cervi bianchi) e lo specchio d’oro che si scioglie per prendere forma umana, una delizia per gli amanti del CGI.

Tutt’altra cosa per quanto riguarda gli attori. Sono tutti bellissimi (a parte i nani per ovvi motivi e il “principe” col volto dell’ex “pirata” Sam Claflin, che non è brutto poveretto, ma a confronto con gli altri è del tutto anonimo). Certo qualche dubbio su chi sia la più bella del reame tra Charlize Theron e Kristen Stewart viene spontaneo (per quanto adori Kristen, la Theron è oggettivamente una gran bella donna!) e di certo non passa inosservato quel ragazzone di Chris Hemsworth che avrà pure lasciato il martello, ma non ha perso i muscoli del possente dio Thor. Ma il bell’aspetto purtroppo non è accompagnato da un’altrettanta bravura recitativa, dobbiamo essere sinceri. Una cosa che ho notato particolarmente è l’enfasi troppo accentuata, soprattutto l’isteria che prende a Charlize in alcune scene dove si mette ad urlare come una pazza senza un motivo preciso.
Mi è piaciuta particolarmente la sua frase “Questo mondo corrotto avrà la regina che merita!” presente anche nel trailer. Solita frecciatina sociale? Forse, ma non ha tutti i torti.

In definitiva vi dirò che il film è bello, ottime le ambientazioni (anche se lo pseudo-Medioevo in cui è ambientato presenta non poche anacronie storiche, meglio pensarlo come al classico tempo indefinito del “C’era una volta..”) e da apprezzare è l’originalità delle strade che prende la trama. Ma la pellicola è caricata da troppe pretese, la volontà di renderlo un film Epico non è supportata dalla sceneggiatura che spesso si perde in sequenze vuote, che forse possono creare un mondo interessante (soprattutto da approfondire in seguito) ma che ai fini del film in sé si potevano evitare.

Consigliato? Direi di sì. Ha i suoi alti e bassi, ma si fa apprezzare.

Vostro David