(* leggete solo se avete visto tutti i film..non voglio lamenti di SPOILER*)
Tutto è iniziato con un caro vecchietto barbuto che assorbiva le luci di lampioni con uno strano marchingegno..è finita con tre amici, ormai invecchiati, che salutano i loro figli che prendono un treno verso la loro nuova scuola. Tra questi due momenti sono passati tanti anni, tante avventure, tante emozioni belle e brutte. Ora che è tutto finito non si può certo negare che la Saga di Harry Potter abbia accompagnato un’ intera generazione, colpendone anche altre più grandi o più piccine. Mi sento davvero fortunato a far parte di quella generazione che è letteralmente cresciuta con la Saga. Avevo 11 anni quando Harry, compiendo 11 anni, ha scoperto di essere un mago; era il primo film. Col tempo ho recuperato i vari libri e seguito i successivi film, per tutta l’adolescenza, e ora a quasi 21 anni la storia si conclude con loro e me ormai maturi. E’ una cosa che lascia il segno. Non la dimenticherò mai! E poi ci sono sempre i libri e i dvd (o VHS per i primi 3 film XD) che posso sempre riprendere e tornare con la mente a quei tempi.
Per l’uscita del film ho organizzato una vera e propria Harry Potter Week (i miei followers di Twitter lo sanno bene poveretti) in cui ogni giorno spendevo qualche ora a tema HP: ho riletto l’ultimo libro, ho rivisto il 5° il 6° e il 7° film, ho visto i trailer di tutti i film (notando il modo in cui sono cresciuti i protagonisti!), video vari con interviste, premiere e quant’altro. Ho notato (sempre da Twitter) che non ero l’unico a pensarci. Per molti è stata un po’ una Harry Potter Week, a dimostrazione che in moltissimi portano nel cuore il caro maghetto.
Comunque tralasciando queste mie esperienze, parliamo più seriamente della Saga.
Una mia opinione generale sulle trasposizioni la potete ritrovare nella mia recensione di Harry Potter e i Doni della Morte Parte 1.
Su questa Parte 2 che dire?! E’ stato sicuramente un bel film, avente i pregi e i difetti soliti (alcune modifiche, alcuni tagli, alcune aggiunte rispetto al libro, che ho anche apprezzato devo dire!), ma indubbiamente la sensazione per tutto il tempo è quella che stiamo arrivando alla fine! Il buio finale che sembra durare un’eternità, prima che compaia il nome del regista David Yates e inizino i titoli di coda, è molto emblematico. Un punto fermo, il The End che rende onore ad una Saga indimenticabile.
Questo film verrà ricordato sicuramente per la lunga battaglia finale, fino allo spettacolare scontro decisivo fra Harry e Voldemort (me lo sono goduto bene con il 3D che è stato buono, pur essendo una riconversione). Ma non solo! Quando sono stati fedeli alla storia scritta dalla Rowling, sono stati molto bravi, ho rivisto con i miei occhi le scene che avevo letto e amato: la fuga dalla Gringott sul dorso del malsano drago, i ricordi di Piton, la “morte” di Harry e il suo incontro con Silente (che, non per essere blasfemi, sembrava un dio quando si è presentato ad Harry con quella luce paradisiaca alle spalle XD). Per non parlare della scena finale, i famosi 19 anni dopo. Complimenti davvero ai truccatori che, come sempre nella Saga, hanno dimostrato la loro bravura (a parte i capelli di Ginny che erano inquietati!). E poi l’inquadratura conclusiva con i tre protagonisti rappresenta appieno quelle emozioni, l’amore e l’amicizia, che sono sempre stati il punto forte della Saga..
Facendo un riepilogo dei vari film posso dirvi che quanto a storia, i miei preferiti sono il primo, il quarto e il sesto, anche il terzo e questi ultimi due non sono affatto male, il secondo e (soprattutto) il quinto sono quelli che ho amato meno (per la storia in sé, non solo per la trasposizione cinematografica).
Diciamo che con Harry c’è sempre stato un rapporto di odio-amore, a volte avrei voluto prenderlo a sberle, altre appoggiarlo nelle sue avventure.
L’evoluzione del rapporto fra Hermione e Ron resterà sempre un elemento bellissimo: i loro litigi, le prese in giro, l’essere gelosi e il tanto atteso bacio finale.
Il mio personaggio preferito penso sia Hermione, la straordinaria strega che dalla prerfettina del primo anno è diventata una donna tosta e in gamba. Certo anche Silente è stato un grande, anche se, dopo le ultime scoperte sulla sua vita, abbiamo capito che non era l’uomo perfetto che tutti pensavano fosse (in effetti potrebbe essere questa una pecca degli ultimi film, la storia di Silente e della sua famiglia non è spiegata per bene, non si capisce neanche come Silente abbia la bacchetta di Sambuco e il suo rapporto con Grindelwald, che a quanto pare faceva del grande mago un gay non dichiarato).
Una cosa che resterà impressa saranno anche le morti, piuttosto traumatico come elemento, ma infondo in una battaglia fra bene e male di certo non potevano sopravvivere tutti. A loro modo tutte sono state dolorose: Cedric Diggory, Sirius poi Silente (quello è stato un grande trauma!), Malocchio, Fred, Lupin e Tonks (che lasciano un figlio di cui si accenna solo nei film, mentre nel finale del libro ha un legame profondo con la famiglia di Harry), per non parlare di Edwige e Dobby, le morti più inaspettate e forse per questo le più tristi. Tutti grandi personaggi a cui ci siamo affezionati (e che abbiamo pianto come se fossero reali!) e che non dimenticheremo mai!
Un elemento che ho apprezzato molto della Saga è stata la fedeltà fra un film e l’altro. I luoghi di Hogwarts sono stati mantenuti quasi tutti nel corso degli anni (ora i set sono diventati come un museo da visitare. Devo assolutamente andarci!), sebbene si siano alternati diversi registi.
Chris Columbus con i suoi Harry Potter e la pietra filosofale e Harry Potter e la camera dei segreti ha creato le prime immagini (e suoni) alla storia scritta da J.K. Rowling, scegliendo un cast perfetto che si è mantenuto fino alla fine (a parte il suo Silente interpretato da Richard Harris che sfortunatamente è morto prima del terzo film, sostituito poi da Michael Gambon).
Anche Alfonso Cuaron è stato un ottimo regista, il suo Harry Potter e il prigioniero di Azkaban è stato forse il film più diverso, ha portato un’atmosfera più oscura come la storia chiedeva, con tecniche e accorgimenti che fanno di questo episodio un piccolo gioiellino della cinematografia.
Mike Newell si è occupato di Harry Potter e il Calice di Fuoco, ricostruendo un eccellente Torneo Tre Maghi, anche se forse è stato con questo capitolo che le differenze fra libri e film si sono iniziate a fare più nette (dovute sicuramente anche alla mole dei libri sempre più grandi).
Poi è arrivato David Yates, regista degli ultimi quattro film. Visivamente sono i migliori non c’è dubbio (anche gli aumenti di budget e la già solida base hanno contribuito), ma sono moltissime le “licenze poetiche” che si è preso,con Harry Potter e l’Ordine della Fenice è stato decisamente poco fedele (anche perché non è stato il solito sceneggiatore, Steve Kloves, a scriverlo). Con Harry Potter e il Principe Mezzosangue ha fatto un buon lavoro. Sapendo che la parte finale era decisamente triste, ha ideato un contrappeso interessante nella prima parte del film, molto più comica di qualsiasi episodio precedente (anche se momenti divertenti ci sono in tutti i film).
Quanto a Harry Potter e i Doni della Morte Parte 1 e 2, penso di averne già ampiamente parlato.
Il mondo creato dalla Rowling è grandioso, potrebbe scriverci altre decine di storie su trovando sempre qualcosa di cui parlare. Non è solo la storia del bambino che è sopravvissuto, è la storia di un mondo pieno di magia (buona o oscura), di una vera e propria società con i suoi riti e la sua mentalità: Le bacchette da Olivander,
Senza dimenticare le creature affascinanti di cui questo mondo è popolato: Elfi Domestici con grandi poteri ma costretti a servire famiglie di maghi finché non viene donato loro un indumento, Ippogrifi forti e orgogliosi, Unicorni il cui sangue dona l’immortalità, Centauri saggi e guerrieri, Ragni enormi, Draghi maestosi e pericolosi, Giganti forti ma stupidi, Basilischi che uccidono con il solo sguardo, potrei continuare per ore..
Staremo a vedere se con il nuovo progetto interattivo Pottermore potremo ritrovare questo posto meraviglioso e incantato.
Non mi stancherei mai di parlare di questa Saga, analizzerei minuto per minuto, riga per riga, ma è giunto il momento di concludere. E’ giusto che questa straordinaria storia sia finita. La tramanderemo alle future generazioni, Harry Potter non scomparirà da un giorno all’altro. Ha coinvolto milioni di lettori (mi raccomando giovani, leggete!!) e spettatori in tutto il mondo, ha creato un business che ha portato miliardi alla Rowling e alla Warner Bros che per prima ha creduto in questa avventura, non con pochi rischi.
Continueremo a sognare per sempre quel binario 9 ¾ con l' infantile e segreta speranza che un giorno anche noi potremo ricevere la lettera dal gufo e salire su quel treno per portarci in quel magico, folle, meraviglioso mondo non solo di magia, ma di amore e amicizia.
Vostro David
Come promesso, visto il film ho letto il post. Sono o non sono un bravo simil-scout? ;)
RispondiEliminaHo iniziato con il primo libro che avevo già 20 anni, e il linguaggio troppo "infantile" (che è cresciuto come complessità assieme all'età del protagonista e alla vostra) mal si addiceva ai miei gusti. In compenso la versione in lingua originale era perfetta per un non-madrelingua che volesse allenare il suo inglese. Per questo i primi quattro libri li ho letti solo nella versione non tradotta, salvo poi trovarmi un po' spaesato quando ho visto il primo film... Perchè non c'era un nome che potessi riconoscere!! XD
Diciamo che non ci sono cresciuto ma mi ci ero comunque affezionato, tanto che dopo la morte di Dumbledore...ehm... Silente, pensavo che non avrei avuto la forza di leggere il settimo ed ultimo libro. In realtà il 24 luglio 2007, 3 giorni dopo l'uscita, già l'avevo finito... :P
Ora rimane parte di noi, un tesoro che potremo passare in eredità ai nostri figli, che magari non lo ameranno allo stesso modo ma che impareranno sicuramente ad apprezzare per diverse generazioni, in quanto è una saga senza età.