venerdì 23 maggio 2014

Spazio ai vecchi: Bilancio sulle serie classiche 2013-2014

Continua il riepilogo della stagione televisiva che si è appena conclusa, in attesa degli show che ci terranno compagnia quest’estate (specie le ultime stagioni di True Blood e The Newsroom!). Dopo aver parlato delle nuove proposte che sono nate (e alcune anche morte) quest’anno, è tempo di fare un po’ il punto tra alcune delle serie che ci fanno compagnia già da diversi anni. Il fatto che un telefilm abbia un gran successo e longevità non implica, purtroppo, che rimanga sempre di ottima qualità, anzi spesso a lungo andare si tende ad introdurre storie sempre più ridicole senza curarsi troppo delle reazioni degli spettatori e degli alti e bassi degli ascolti che neanche le montagne russe. 

L’ondata di crisi creativa percepita lo scorso anno ha in parte avuto seguito in questo, ma i grandi show sanno fortunatamente anche recuperare molto bene e la struttura in due parti che sta prendendo sempre più piede può dare una mano a dimenticare certe scelte in favore di archi narrativi nuovi e migliori.
Diamo uno sguardo più da vicino:

Per me è…NO

Revenge: la seconda stagione è stata un completo disastro e lo avevano capito anche loro dato che hanno liquidato tutti gli affari in sospeso in poche battute all’inizio di questa terza. In effetti l’andamento è andato migliorando, soprattutto quando con ultimatum (a dir poco ridicolo, ma ok) Emily ha dovuto portare a termine la sua Vendetta sui Greyson e il matrimonio con quel pirla di Daniel. Ovviamente qualcosa è andato storto e nessuno ha avuto il suo happy ending, innescando un’altra serie di contorte vicissitudini nella seconda parte di stagione. Parecchi alti e bassi che alla fine un po’ hanno stufato. Fantastico però il finale di stagione in cui finalmente qualcosa va per il verso giusto, oltre alla resurrezione più stupida (anche se in parte prevedibile) dell’anno seriale. Ovviamente rinnovata, inutile sperare in una riduzione di episodi che per una serie come questa farebbero solo del bene, ma alla fine amiamo Emily Thorne e la continueremo a seguire.



Glee: sapevamo che questa non sarebbe stata una stagione facile, l’improvvisa scomparsa di Cory Monteith, alias Finn, lo scorso luglio ha modificato radicalmente le sorti dello show (che a detta del suo stesso creatore, Ryan Murphy, sarebbe dovuto terminare proprio col matrimonio tra Rachel e Finn), e non è stato facile recuperare la leggerezza che tanto caratterizzava la serie anche quando parlava di cose serie. In ogni caso è esploso un vero e proprio caos a livello di trama, l’ultimo anno della seconda generazione del Glee Club è durato quasi un anno e mezzo ed è culminato con un commovente ma non straordinario 100° episodio con un po’ di personaggi vecchi e nuovi riuniti. Le speranze allora si sono tutte spostate a New York e sulla coppia Rachel-Kurt con i loro problemi e i loro sogni (ridicolmente realizzati continuamente). Non mancano degli episodi più carini di altri, ma tutto ormai è alla deriva e la sesta (e ultima) stagione si prospetta piuttosto dolceamara per un telefilm che ha dato tanto alla tv ai suoi tempi d’oro.


The Vampire Diaries: partita con le peggiori premesse (una fra tutte l’addio degli Originali, specie Klaus, che hanno fatto meglio in una loro indipendente serie), questa è stata quasi inevitabilmente la peggior stagione di sempre. Nonostante la trama sempre più assurda TVD ci ha sempre regalato tante emozioni con i suoi colpi di scena e personaggi accattivanti, invece la quinta stagione è stata noiosa, molto noiosa. Terminati i personaggi secondari da uccidere hanno iniziato ciclicamente a uccidere-resuscitare i principali (fino al ridicolo finale in cui sono praticamente morti tutti) e a creare alter ego continui con le sembianze di Elena e Stefan (costava troppo assumere altri attori??). Speravamo in un qualcosa di nuovo quando Elena e le sue amiche hanno iniziato il college, e invece al campus ci avranno passati scarsi 4 episodi in tutto, tornando di continuo a Mistic Falls (era già stato un miracolo farli diplomare, ma passare gli esami al college quando stanno sempre in giro come si fa?!), senza parlare dell’amore tormentato tra Elena e Damon che è diventato davvero insopportabile. Il finale è stato abbastanza forte (ma la morte si sa qui non è mai una certezza), però nel caso le cose non vengano modificate drasticamente da qualche incantesimo random, potremmo forse assistere ad un cambiamento importante (e forse positivo) nella sesta stagione. Vedremo!

Pretty Little Liars: non è certo una novità, ma finalmente ho trovato un modo per seguire la serie in modo più sopportabile: vedersi 3-4 episodi di seguito!

New Girl: mi dispiace moltissimo, ma questa stagione della comedy numero 1 degli scorsi anni ha subito un forte calo. Resterà memorabile l’episodio con Prince come guest star, ma il resto è stato piuttosto fiacco, sebbene erano 3 stagioni che attendevamo la coppia Jess-Nick. (PS: ora che Coach è tornato, non si potrebbe eliminare Winston?! È così inutile). L’unico che si salva è quel pazzo di Schmidt che fa sempre ridere (anche se si deve decidere: ama o no Cece??).


Promossi..ma con riserva

Elementary: diventato sempre più un poliziesco classico, con casi che toccano l’assurdo pur di dare un senso all’uso della brillante mente di Sherlock, si è ripreso molto con gli ultimi episodi e la svolta finale. Impaziente di vedere la prossima stagione e di ritrovare la sempre splendida Lucy Liu.

Once Upon A Time: una stagione che fa per due è proprio il caso di dirlo. Due cattivi, Peter Pan e la Strega dell’Est, due location, L’isola che non c’è e una Storybrook uguale ma diversa, nuove alleanze, nuovi amori, nuovi flashback, un finale di mid season che li separa (che poteva benissimo essere un finale di serie per come era stato costruito!) e un finale di stagione con doppio episodio che mi è piaciuto molto (adoro i viaggi nel tempo, mi ricordano tanto Streghe), un po’ meno gli ultimi 3 minuti con un colpo di scena poco elegante (per usare un eufemismo) e un nuovo cattivo in arrivo piuttosto…ehm…bizzarro, diciamo così.
La quarta stagione è in arrivo e i personaggi delle favole iniziano a scarseggiare. CI vediamo a settembre!

The Big Bang Theory: ci fa tanto ridere anche dopo 7 anni, inutile negarlo. La trama spesso non c’è ma ci piace così. Nuovi record di ascolti che dimostrano la forza di una comedy che non perde un colpo. Piccola nota negativa: scusate ma non riesco ancora a digerire l’irritazione dell’episodio in cui, una volta deciso finalmente di comprare un tavolo da pranzo (mi chiedevo da anni perché non ne avessero uno), è stato subito tolto perché a Sheldon non piacciono i cambiamenti. Come viziare un bambino un po’ troppo cresciuto. Io adoro Sheldon come tutti, ma certe volte due sberle gliele darei. Interessante il finale!


American Horror Story: Covent: l’idea di avere una congrega di streghe quest’anno mi entusiasmava da pazzi, lo sapete, ma alla fine dei giochi devo dire che Asylum continua ad essere la mia stagione preferita. Non so mancava qualcosa, non hanno sfruttato a pieno il potenziale della storia secondo me. Certi episodi assolutamente degni di nota, ma altri un po’ superflui e nonsense. Non mi ha convinto a pieno. Il prossimo anno con American Horror Story: Freak Show ci sposteremo in un circo itinerante maledetto e ho già la pelle d’oca, quanti incubi mi verranno sul clown killer?!




Scandal: ridateci la prima stagione da 7 episodi!! Adoro Olivia Pope, adoro la sua interprete Kerry Washington, ed è stato esilarante vedere come cercavano di coprire la sua gravidanza (borse, lampade, cartelle, cappotti enormi, inquadrature distorte) però basta con questo presidente, basta con queste cospirazioni. Rivogliamo la Olivia Pope and Associates, ma forse è chiedere troppo dato che ora Olivia è scappata e Harrison è morto (sì è morto sicuro dato che Shonda ha licenziato l’attore che lo interpreta!). Ma soprattutto, altri 4 anni con quel pirla di Fitz come presidente degli Stati Uniti?!?


Molto Bene!

Arrow: cambiamenti importanti per Oliver Queen in questa seconda stagione, sempre più vicino a Freccia Verde che al Vigilante della prima, adesso ha anche la maschera! L’idea di soffermarsi su un solo super cattivo mi ha fatto un po’ storcere il naso ad un certo punto, specie per il climax apocalittico intrapreso negli ultimi episodi molto angoscianti (mi ha ricordato molto i caotici finali di Smallville), ma in ogni caso lui e la sua cricca ci piacciono sempre, specie Felicity ovviamente. Chissà se sarà all’altezza lo spin-off su Flash!

The Mindy Project: nonostante la pausa eterna (tra dicembre e gennaio prima e da gennaio ad aprile poi!!), Mindy e i suoi colleghi ci fanno sempre sbellicare dal ridere con situazioni assurde ed esilaranti. Finalmente la coppia Mindy-Danny era arrivata, ma troppo bruscamente è stata rotta, tanto da farmi chiedere se fosse stato un sogno. Carinissimo il finale!

Cougar Town: il solito cul-de-sac che l’anno prossimo ci saluterà con la sesta e ultima stagione!!

Sherlock: 3 episodi da un’ora e mezza l’uno. Non dico di fare la stessa cosa (anche perché se no tutto finirebbe troppo in fretta), ma i network americani non potrebbero prendere esempio e condensare le serie in meno episodi a più forte impatto?! Questa terza stagione poi è stata sublime. Sherlock “resuscitato”, il matrimonio di Watson e i segreti della moglie, mille piccoli casi, regia e sceneggiatura grandiose. Top!

Grey’s Anatomy: 10 anni, 10 anni signori. Rivedendo alcuni episodi a caso su La7D delle prime stagioni ultimamente, mi sembra passato un secolo, ed è così. E’ cambiato praticamente tutto e quasi non ce ne siamo accorti. Morti, abbandoni, nuovi arrivi, sparatorie, tempeste, figli, bombe, incidenti d’auto, aborti, aerei precipitati; ne sono successe di cotte e di crude, eppure Grey è sempre Grey. Se facessero altre 10 stagioni probabilmente le vedrei (il mio sogno è di vedere un giorno i figli avere un loro spin-off con Zola e Sofia BFF!). Questo però è stato l’anno dell’Addio, con la A maiuscola, quello di Cristina Young, interpretato magistralmente in questi anni da Sandra Oh. A detta sua le ci sono voluti due anni di terapia per avere il coraggio di dire a Shonda Rhimes di volersene andare, che era tempo di lasciare andare Cristina (senza ucciderla però, qualche ricomparsa la si potrà sempre fare!) e nonostante tutti noi abbiamo detto almeno una volta nella vita “Shonda ma vaffa…”, ha trovato il modo migliore per farcela salutare. Inutile negare che la sua assenza si sentirà e anche Meredith non sarà più la stessa. Non ci resta che aspettare la stagione UNDICI!


Breve postilla per altre serie “minori”: White Collar sempre bene, peccato che l’anno prossimo finisca; Covert Affairs ha preso una piega dark che non so se mi piace (rivoglio la sigla!!); Revolution cancellato ma sono a metà stagione e non posso sbilanciarmi, anche se è sicuramente migliore della prima; Hemlock Grove è una serie assurda iniziata benissimo ma dilungata troppo nonostante abbia solo 13 episodi nella prima stagione, 2 Broke Girls a ridere fa ridere ma sta perdendo smalto (lo stesso vale per Baby Daddy, Melissa & Joey, Raising Hope); per chi se li fosse persi consiglio Looking (versione gay di Girls, ma molto molto meglio) e Vicious (comedy britannica su una coppia di anziani omosessuali cinici, con uno straordinario Ian McKellen); Girls l’ho praticamente abbandonato; Da Vinci’s Demons l’ho ricominciato da poco, The Carrie Diaries cancellato senza grandi soprese, poteva regalare qualche minuto di adolescenza perduta da teen drama, ma decisamente non all’altezza come prequel di Sex and the City!


So che mancano HIMYM, Supernatural, Downton Abbey e mille altre ma datemi tempo! Con i pilot primaverili credo di aver terminato. A breve inizierò a parlarvi delle nuove serie ordinate per il prossimo anno e commenteremo insieme le prime immagini uscite!

Vostro David


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