martedì 15 marzo 2011

Rango - due parole



Voglio essere veloce nel parlarvi di questo film uscito venerdì. Come tutti i vari film d’animazione è sempre poco utile parlarne approfonditamente, sono da vedere e basta!

Devo dire che il prodotto si presenta molto bene, la scelta dell’ambientazione (il Far West) è interessante soprattutto perché è vista sotto il punto di vista dei tipici animali del deserto (ammetto che di molti non ho riconosciuto la specie!) e il protagonista, il camaleonte Rango (anche se non ho capito perché nel film viene sempre indicato come una lucertola) in cerca della sua identità (una metafora molto carina) è pronto a farci morire dalle risate quando da attore dilettante nel suo acquario diventa sceriffo di una povera cittadina in crisi a causa della mancanza di acqua.
Anche i temi che si vanno affrontando sono piuttosto interessanti: crisi d’identità, avanzata del progresso tecnologico a discapito della natura, l’ignoranza delle masse.. Non c’è male!

Bene allora è un film fantastico?! ..Be’ non proprio.
Per tutta la pellicola si rimane con un senso di insoddisfazione, come se mancasse qualcosa di fondamentale. Inoltre pur rilevando temi seri come quelli citati, non si riesce bene ad elaborarli. Sarà perché essendo un cartone non volevano farlo pesare troppo, ma è tutto molto confuso.
Delle belle scene ci sono sicuramente, anche se mi è sembrato strano che date le premesse non ho riso poi molto!
Poi non ho trovato significativo (in senso pratico, perché altrimenti è una bella mossa di marketing) l’idea di pubblicizzare tanto fatto che a doppiare Rango sia stato Johnny Depp. Magari nella versione originale poteva essere quasi quasi interessante (ma anche no!) ma l’identificare in generale questo film con Depp è piuttosto ridicolo.

Consigliato? Nì. E’ strano, ottime potenzialità e alla fine brutto non è, però lascia con quel qualcosa di non detto o non fatto, insoddisfatti ma non si capisce bene perché.

Vostro David

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