Grossi cambiamenti ci sono stati in questo periodo nella mia
vita (ecco spiegata la lunga assenza), ma come sempre qui siamo per parlare di serie
tv e non di me. Alla fine ho optato per l’inizio della pausa invernale di molte
serie per fare un po’ il punto per questo
fine 2014. Grandi ritorni, diverse novità. Una nuova stagione televisiva che si
fa apprezzare abbastanza. Ma andiamo con ordine:
Agents of SHIELD 2:
grandissima gioia per il ritorno di una delle serie a cui tengo di più in
questo periodo. Moltissimi i cambiamenti dopo la caduta dello SHIELD e il
ritiro di Fury e devo ammettere che un po’ mi mancano i vecchi tempi e il
vecchio team sempre pronto a grandi avventure sul caro Bus. Ma le sorprese e le
scene epiche (vedi il combattimento May vs May) non mancano (oltre alla
brillante ironia che rende sempre superiore questo telefilm Marvel-ABC). Si
parla già di una super svolta prima dello iatus, che come al solito sarà lungo e
straziante. Speriamo solo (e le premesse ci sono) che il suo sostituto, Agent
Carter, sulla bad-ass rimasta nel 1945 senza il suo possente spasimante Captain
America, sia all’altezza e ci faccia la dovuta compagnia nei mesi più freddi.
True Detective 1:
ebbene sì, alla fine anche io sono caduto nella tela del tanto chiacchierato
poliziesco in 8 puntate della HBO (che però ha portato a casa “solo” Emmy
tecnici, nonostante le molte nomination). Niente da dire in effetti, temevo un
mattone noioso e pesante e invece assolutamente un ottimo prodotto: fotografia,
sceneggiatura, ambientazione, regia, interpreti, tutto perfetto. Ammetto che la
storia mi ha lasciato un paio di lacune in testa, ma forse sarò stato io ad
essermi perso una qualche informazione dopo 3 episodi e quasi 3 ore di serie di
fila! Consigliato a tutti (a parte i minori per ovvie ragioni), nella sempre
maggior consapevolezza che per 20 anni Matthew McConaughey ha fatto commedie
romantiche senza senso solo per mostrarsi a petto nudo nonostante sia un attore
assolutamente degno di nota. Grandi nomi si sono fatti per la season 2, che
avrà storia e cast nuovi, ma il rischio di ripetersi e banalizzarsi per
mantenere il successo della prima è sempre dietro l’angolo.
Shonda Thursday: inutile elencarli separatamente, quando si
tratta di Shonda Rhimes sappiamo sempre che si parla di Grey’s Anatomy, Scandal
e da quest’anno How To Get Away With
Murder.
Il medical drama arrivato all’undicesima stagione sarà a volte
ripetitivo, altre ridicolmente tragico (e non c’è modo per non sentire la
mancanza di Cristina Young), ma a mio avviso resta sempre una bella serie. Questa scelta poi di fare alcuni episodi soffermandosi su un’unica coppia è interessante
ed è qualcosa di nuovo perlomeno. Quanto a Olivia Pope e soci, continua l’ondata
di nostalgia che fa ripensare ai bei tempi del procedurale delle prime
stagioni, un cliente da “fixtare” e basta così. Sempre più White House
centrico, non mancano bei momenti (il finale di midseason non è neanche male
devo dire), ma forse si sono spinti troppo oltre con le cospirazioni in un
punto di non ritorno. Quantomeno Olivia resta una tipa tosta, a differenza di
Annalise Keating. Presentataci come donna di colore avvocato cazzuto
interpretato dalla grandissima Viola Davis, ha più crisi emotive di una
adolescente di Teen Mom. I vari casi sono interessanti, mentre quello centrale,
anche a causa di flashforward a mio avviso inutili, è stato esageratamente pompato
quando bastava mostrare tutto, come è stato fatto, nel finale di midseason che
ha dato un po’ di vita ad una serie che ha di effettivamente figo solo il
titolo. Speravo in un colpo di scena più forte (tipo che l’assassina fosse
davvero la spacciatrice pseudo punk), ma la stagione è ancora lunga e quindi c’è
tempo per una ripresa per un prodotto che potrebbe dare molto se meglio
gestito.
Shonda per questo 2014 il mio voto è 7, alza la media il mio amore per Grey e la stima per te..Ma occhio!
Shonda per questo 2014 il mio voto è 7, alza la media il mio amore per Grey e la stima per te..Ma occhio!
G&T 2: ve ne
avevo già parlato in un Telefilo Weekly di questa webserie italiana a tema lgbt,
e dopo una lunga pausa estiva ho recuperato gli ultimi episodi della seconda
stagione. Devo dire che sono indeciso se preferire la prima o questa. L’evoluzione
stilistica e di scrittura è stata palese, con nuove storie parallele (forse
anche troppe per una webserie) e la classica quanto irritante quanto
necessaria vicenda d’amore tormentato dei due protagonisti principali.
Ovviamente il mio amore per il personaggio di Sara si è elevato all’ennesima
potenza e sto ancora ridendo per la scena del bar tra lei e Jules nella 2x08,
bravi anche i nuovi arrivati, specie Nicolas e i suoi papillon sgargianti. Ci
sono dei punti che mi hanno convinto meno e forse si è arrivati al “lieto fine”
un po’ troppo sbrigativamente negli ultimi 3 episodi, ma hanno esaudito il mio
desiderio di sangue negli ultimi minuti e sono sicuro che nella terza stagione
(che mi auspico ci sia dato anche il cliffhanger finale) ne vedremo ancora
delle belle. Come sempre le cover di brani famosi sono una colonna sonora pazzesca. Una menzione al solito speciale per un prodotto ben realizzato dal
nulla nel nostro paese! (PS: #SvegliaItalia)
Once Upon A Time 4:
vi avevo informato delle mie preoccupazioni sull'uso per la prima metà di
questa quarta stagione dei personaggi di Frozen,
sfruttando l’onda dell’enorme (e meritato) successo che il film Disney ha e
continua ad avere (si mormora di un sequel nel 2018). Sono contento di
affermare che ora sono molto più tranquillo e non mi vergogno a dire che al
momento OUAT è uno dei pochi telefilm
che aspetto con ansia di vedere ogni settimana (l’apice nel doppio episodio di
due settimane fa). Certo non mancano i punti deboli (la smettiamo con questi
cattivi traumatizzati che vogliono farsi una famiglia? Dove sono i villan semplicemente
stronzi di una volta??), ma si è sicuramente ripreso dopo una terza stagione
traballante. Ansioso di vedere gli ultimi 3 episodi prima della pausa e curioso
di sapere come Malefica, Crudelia De Mon (?) e Ursula potranno essere le nuove bitchies
cattive della seconda parte di stagione.
Revenge 4: dopo 4
anni il momento tanto atteso è arrivato. Vent’anni di vendette revengiose
buttate nel cesso per ri-attirare l’attenzione del pubblico che settimana dopo
settimana scivolava via sempre di più. Non voglio fare spoiler per chi non
avesse avuto ancora modo di vedere la stagione, ma la più grande (leggi
ridicola) resurrezione dai tempi di Alias
è avvenuta di nuovo in casa ABC e se Emily in un primo momento era confusa e
felice alla Carmen Consoli maniera, ora finalmente si è incazzata e speriamo
riprenda a dare qualche bel calcio nel culo a chi se lo merita, parenti
inclusi. L’attenzione è altissima ora, ma spero lo stesso che questa sia l’ultima
stagione di un telefilm che ha dato già tanto-troppo.
Comedy: strappano sempre dei gran sorrisi e alcuni episodi
rimarranno negli annali, ma in generale tutte tranquille senza lode e senza
infamia in questo fine 2014. Dai sempre amati nerd di The Big Bang Theory alle cameriere ciniche di 2 Broke Girls, dai coinquilini di New Girl alla famiglia disagiata ma spassosa di Mom, dal distretto più pazzo della
grande mela di Brooklyn Nine-Nine
allo studio medico folle di The Mindy
Project (sì mi rendo conto di guardare parecchie comedy, ma il bisogno di
ridere è sempre impellente!). Citazione speciale per Selfie e Bad Judge che mi hanno fatto ritrovare le
tanto amate Karen Gillian e Kate Walsh, ma sebbene le risate non mancassero,
non sono stupito per la loro prematura dipartita. Dispiace.
The Blacklist 2:
situazioni sempre più paradossali (e a volte banali), ma inutile negarlo Raymond
“Red” Reddington resta sempre un mito. Però la domanda resta sempre, anche se
la risposta (forse) l’abbiamo già avuta: Red è il padre di Liz?? Come spiegare
altrimenti il loro legame?? NBC ti odio amo!
The Mysteries of
Laura 1: degna sostituta stagionale dell’estiva Taxi Brooklyn con casi banali, situazioni nonsense, protagoniste
irresistibili. Debra non ti vedevamo così in forma (in tutti i sensi, MILF che
non sei altro!) dai tempi di Will &
Grace! Per chi cerca un poliziesco senza drammi ma molte risate.
Tv Comics: non so bene come etichettare questa ondata di
serie basate su fumetti (o meglio personaggi di fumetti), resta il fatto che da
nerd incallito non posso che apprezzarli. Si era largamente anticipato questo
nuovo fenomeno tv per il 2014 con ben 5 telefilm (incluso Agents of SHIELD, di cui ho già parlato) e di altri che ne
arriveranno nel 2015 (Agent Carter e Daredevil, solo per citare i due di
prossima uscita imminente), ma procediamo per gradi.
Arrow alla sua terza stagione continua a convincere (e non solo per
i momenti Olicity strappa lacrime - lacrime strappa) e ha fatto da ottimo
trampolino al nuovo The Flash,
record di ascolti in casa CW. Grant Gustin tolta la giacca troppo corta da
Fringuello di Glee, mostra davvero il
suo valore con questo super eroe nerd alle prime armi e le puntate scorrono via
(abbastanza) rapidamente. Pellaccia vecchia invece per Constantine che per me rientra senza dubbio in quella sotto
categoria di fantasy-horror stile Supernatural
(che ha le sue origini in Buffy e
tutto quel filone fine anni ’90), con la sola variante di essere un personaggio
dei fumetti. Lasciatemi storcere il naso invece per l’ultimo nuovo show della Fox,
Gotham. Se dovessi giudicarlo come
un particolare poliziesco direi che è molto interessante, con un’ambientazione
e fotografia di tutto rispetto; se però dobbiamo vederlo come prequel di Batman
allora no, Per me Shei Fuori!
Figli di un genere che per la mia generazione ha come riferimento Smallville (per non citare i vari Flash, Hulk ecc. dei decenni precedenti), sanno bene tutti che per catturare l’attenzione dei fan dei fumetti devono buttare qua e là dei riferimenti, e in questo Arrow e a seguire The Flash si stanno comportando (per ora) bene. Ma non puoi mettermi baby Bruce, baby Cat Woman, baby Poison Ivy, un Pinguino giovane alto e magro, un Enigmista strambo e innocuo, una Barbara Gordon lella in un pentolone gigante fin dal pilot, vuol dire che a fine stagione devi darmi la batcaverna!
Figli di un genere che per la mia generazione ha come riferimento Smallville (per non citare i vari Flash, Hulk ecc. dei decenni precedenti), sanno bene tutti che per catturare l’attenzione dei fan dei fumetti devono buttare qua e là dei riferimenti, e in questo Arrow e a seguire The Flash si stanno comportando (per ora) bene. Ma non puoi mettermi baby Bruce, baby Cat Woman, baby Poison Ivy, un Pinguino giovane alto e magro, un Enigmista strambo e innocuo, una Barbara Gordon lella in un pentolone gigante fin dal pilot, vuol dire che a fine stagione devi darmi la batcaverna!
Con la speranza delle dovute migliorie, questo filone mi piace e spero duri
(cosa che invece non auguro a quello che vuole trasformare oltre 10 film in
serie tv per la prossima stagione..ma dai su, un po’ di inventiva!).
NEXT: rimandati a giudizio Sleepy Hollow, The 100 e American Horror Story:
Freakshow. Se per i primi due le aspettative erano pressoché inesistenti (e
non sto dicendo che mi hanno deluso, solo che non attirano più di tanto il mio
interesse nel mare di serie tv attuali), la terza non ha fatto che confermare i
dubbi della scorsa stagione. La regia di Ryan Murphy è sempre spettacolare, ma
le storie sono noiose, inutilmente macabre e certamente poco entusiasmanti. Mi
chiedo che fine potranno fare quando anche il talento di Jessica Lange non
brillerà più nel cast fisso. Un gran peccato.
The Vampire Diaries 6
– The Originals 2: se per la serie
madre le cose vanno sempre peggio (non sanno più che inventarsi per non far
stare insieme Elena e Damon), lo spin-off sta dimostrando di cavarsela bene con
le proprie gambe. Mi preoccupa però un po’ il fatto di aver inserito pezzi forti
come i genitori e tutto il parentame già dalla seconda stagione, non vorrei
bruciassero tutte le cartucce buone subito, altrimenti poi rimane..rimane TVD!
Jane the Virgin 1:
la vera scoperta di questo autunno 2014 è stata questa piccola serie CW, lo
devo ammettere. So che può sembrare strano, ma nel suo essere un’assurda
telenovela fatta a telefilm è geniale perché sa perfettamente di esserlo e invece
di nasconderlo dietro ridicoli accorgimenti verosimili (stile Gossip Girl, ma un po’ tutti i teen drama
dopo la terza stagione) lo sfrutta fino al midollo, con tanto di narratore
esterno dall’accento spagnolo. Le situazioni per la povera Jane, che si ritrova
suo malgrado incinta senza aver mai fatto sesso, sono paradossali, grottesche,
esilaranti. Ogni settimana dei nuovi colpi di scena che riempirebbero anni di puntate di una qualsiasi soap opera. Da prendere con la giusta leggerezza,
una serie che ha tutte le carte per durare all’infinito, e non sto scherzando!
Per ora è tutto (stavolta ho davvero esagerato nella
lunghezza, ma questo è!). Nella trepidante attesa dei finali di metà stagione
col sempre fidelis motto: staremo a vedere!
Vostro David
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