Pochi mesi fa parlavamo della prima versione di quest’anno di questa classicissima favola (senza contare la versione della
serie Once Upon A Time!), ed eccoci
ora a parlare del secondo riadattamento, Biancaneve
e il Cacciatore.
Sempre evidente la volontà di fare qualcosa di nuovo e
diverso (magari prendere soggetti originali non richiederebbe tutte queste
energie, ma lasciamo stare..), pur mantenendo certe costanti (la descrizione
della protagonista, la strega cattiva e il suo specchio, il cacciatore e il
principe, i nani e la mela). Ma a parte questi aspetti, è indubbio che questa
sia la versione più innovativa di Biancaneve. Già i toni cupi, che tendono più
ai Fratelli Grimm che alla Disney, ci fanno capire che la storia sarà alterata
nei dettagli. Non ci si aspetta certo che Biancaneve da emblema della purezza
diventi una combattente con tanto di armatura (cosa che ha evidenti controsensi
all’interno del film stesso), né del racconto del passato della strega cattiva
che quasi ci fa tifare per lei. Ma la cosa più particolare e inaspettata è la
figura del Cacciatore che in questo caso diventa molto rilevante (tanto da
spodestare i nani nel titolo). Nel viaggio per salvare il suo regno e arrivare
al “principe azzurro” (che però è figlio di un duca e conosce Bianca dall’infanzia)
la protagonista è affiancata per tutto il tempo da questo burbero cacciatore,
Eric (per scoprire il nome l’ho dovuto cercare su Wikipedia perché nel film
viene chiamato sempre “Cacciatore”). L’aspetto più assurdo è che questa
vicinanza porta lo spettatore ad appassionarsi a questa improbabile coppia
(anche per il fatto che invece il “principe” è alquanto inutile e insipido). E
qui mi sembra che si finisca per lo stravolgere la storia un po’ troppo. Ma a
quanto pare la cosa è voluta perché il finale lascia un po’ di dubbi, che
evidentemente dovranno aspettare un seguito (sì, ci sarà un sequel...sempre più
assurdo!) per essere chiariti. La cosa mi lascia un po’ interdetto, ma staremo
a vedere!
La qualità migliore del film è comunque l’aspetto visivo. I
colori freddi e scuri dell’imponente castello della strega o della foresta
oscura, in contrasto con il mondo naturale, caldo e luminoso delle creature
incantate è solo uno degli esempi di questo lungometraggio che ne fanno
apprezzare la fotografia. Gli effetti speciali non mancano, in particolare le
già citate creaturine magiche (tra fate bruttine, orchi enormi e mistici cervi
bianchi) e lo specchio d’oro che si scioglie per prendere forma umana,
una delizia per gli amanti del CGI.
Tutt’altra cosa per quanto riguarda gli attori. Sono tutti
bellissimi (a parte i nani per ovvi motivi e il “principe” col volto dell’ex “pirata”
Sam Claflin, che non è brutto poveretto, ma a confronto con gli altri è del
tutto anonimo). Certo qualche dubbio su chi sia la più bella del reame tra
Charlize Theron e Kristen Stewart viene spontaneo (per quanto adori Kristen, la Theron è oggettivamente una
gran bella donna!) e di certo non passa inosservato quel ragazzone di Chris
Hemsworth che avrà pure lasciato il martello, ma non ha perso i muscoli del
possente dio Thor. Ma il bell’aspetto purtroppo non è accompagnato da
un’altrettanta bravura recitativa, dobbiamo essere sinceri. Una cosa che ho
notato particolarmente è l’enfasi troppo accentuata, soprattutto l’isteria che
prende a Charlize in alcune scene dove si mette ad urlare come una pazza senza
un motivo preciso.
Mi è piaciuta particolarmente la sua frase “Questo mondo
corrotto avrà la regina che merita!” presente anche nel trailer. Solita
frecciatina sociale? Forse, ma non ha tutti i torti.
In definitiva vi dirò che il film è bello, ottime le
ambientazioni (anche se lo pseudo-Medioevo in cui è ambientato presenta non
poche anacronie storiche, meglio pensarlo come al classico tempo indefinito del
“C’era una volta..”) e da apprezzare è l’originalità delle strade che prende la
trama. Ma la pellicola è caricata da troppe pretese, la volontà di renderlo un
film Epico non è supportata dalla sceneggiatura che spesso si perde in sequenze
vuote, che forse possono creare un mondo interessante (soprattutto da
approfondire in seguito) ma che ai fini del film in sé si potevano evitare.
Consigliato? Direi di sì. Ha i suoi alti e bassi, ma si fa
apprezzare.
Vostro David
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