“La nostra storia parla di una città, una piccola città, e
delle persone che vivono in questa città.
Da lontano si presenta come molte altre cittadine sparse per il mondo. Sicura.
Rispettabile. Innocente.
Ma se ci si avvicina si iniziano a vedere le ombre sottostanti.
La nostra città si chiama Riverdale”
Se questa intro non vi bastasse per inquadrare Riverdale, nuovo teen drama della CW, andiamo ad elencare velocemente alcuni
degli elementi all’interno della storia:
Misteriosa scomparsa di un ragazzo molto popolare, il 4
luglio. Il protagonista è un figo con degli addominali che passami una pezza di
parmigiano che ci grattugio sopra, il tutto perché ha lavorato 3 mesi come
muratore (e voi che spendete i vostri soldi nelle palestre!). La sua migliore
amica, bionda studentessa perfetta con problemi mentali, ha una cotta immane
per lui e nel frattempo si confida col suo GBF (Gay Best Friend). Arriva in
città una nuova studentessa da New York (Jen Lindley RIP), è ricca, è figa, adocchia
il protagonista appena fiorito ma subito diventa pappa e ciccia con la sua
migliore amica, giusto per rimanere tra noi. Peccato che tra le due giovincelle
a godere, in tutti i sensi, è la professoressa di musica che ha passato l’estate
a cavalcare il protagonista (e anche l’affair con la prof sexy l’abbiamo
portato a casa). Altro piccolo dettaglio, il protagonista vuole fare il
musicista, ma è anche un ottimo giocatore di football e il padre vuole che
lavori per lui nella sua compagnia edile. Dimentico qualcosa? Ah sì il padre è
Luke Perry, a.k.a. il caro Dylan di Beverly
Hills che ha pure un passato losco con la madre della figa newyorkese
appena arrivata.
Tutto questo presentato nei primi 13 minuti della puntata.
Tutta questa serie di cliché che Dawson’s Creek ci ha insegnato ad amare continuano qua e là per il
resto del pilot di questa nuova serie tv. Ma siccome siamo nel 2017 ci mettiamo
pure il mistero legato a questa famigerata estate dove c’è scappato il morto (Pretty Little Liars docet), una
fotografia dark perché siamo un canale per adolescenti ma vogliamo fare le cose
paurose, e ogni tanto ci buttiamo lì un riferimento pop moderno (tipo James
Franco) e la possibilità, con un tono piuttosto inverosimilmente ironico, di
utilizzare dei social network, Twitter in particolare.
Quindi chiudiamo tutto e cancelliamo questa pagliacciata?
Ma che siamo matti, io già ne sono ossessionato!
Un puro e semplice teen
drama come non se ne vedono da un po’, pieno di turbe mentali, ormoni nell’aria,
misteri e tradimenti, camminate lungo i corridoi con gli armadietti, balli
scolastici al primo episodio e genitori opprimenti che vogliono gestire la vita
dei figli ma loro si ribellano ad ogni nuova scena (anche se addirittura il
padre del protagonista vuole aiutare il figlio!). Il tutto poi è raccontato
come fosse un romanzo, con tanto di anticipazioni random, da un ragazzetto
sfigato (che ovviamente è già il mio personaggio preferito) interpretato niente
di meno che da uno dei due gemelli Zac
& Cody quando Disney Channel faceva ancora telefilm guardabili (credo
sia quello magrolino dei due, è moro ora). Non posso far altro che amare tutto
ciò!
Ah giusto per la cronaca, il riferimento nel titolo del post
riguarda il fatto che il protagonista, Archie, ha i capelli rossi (palesemente
tinti male) e per qualche fissa degli autori (o segreto nascosto??) anche il
ragazzo morto e la sua gemella (viva, presente al momento della scomparsa del
fratello, stronza patentata e ovviamente capo delle cheerleader) hanno i
capelli rossi. #GingerPower
Ulteriore dettaglio da annotare, la serie è tratta dai fumetti Archie Comics; giusto per farvi un’idea
dell’alto livello di questa casa editrice, ha pubblicato Sabrina vita da strega (ah non lo sapevate che prima della serie meravigliosamente
anni ’90 ed il cartone era un fumetto??).
Insomma un mix adolescenziale irresistibile, che pur partendo da una serie infinita di stereotipi di genere potenzialmente potrebbe regalarci un bello show, da amare in ogni sua
goccia trash!
Vostro David